sabato 6 settembre 2014

Dragon Trainer 2 Recensione - Sempre più in alto

Se il primo Dragon Trainer, uscito qualche anno fa, si era dimostrato essere un'ottima risposta ai film Pixar e Disney, a differenza dei vecchi prodotti Dreamworks come Madagascar, Dragon Trainer 2 risulta essere un degno successore del primo capitolo migliorandolo su tutti i punti di vista.
In questo nuovo film della saga, che come già annunciato si appresta a diventare una trilogia e probabilmente anche un qualcosa di più visti gli incassi al botteghino, sono passati 5 anni dal primo capitolo e la città di Berk, grazie all'amicizia tra Sdentato e Hiccup, ha finalmente accettato i draghi e tra le due razze si è creato un forte legame.
Hiccup, proprio per via del suo coraggio, e per aver salvato, a modo suo, la città dal pericolo dei draghi è osannato da tutti gli abitanti di Berk e il padre ha deciso di lasciargli il titolo di capo.
Il giovane, però non la pensa come il padre: Hiccup, non solo, non si sente in grado di essere un buon capo come Stoick ma è anche alla ricerca di se stesso e, soprattuto, ha iniziato una serie di viaggi esplorativi insieme a Sdentato per conoscere meglio il mondo intorno a lui.
Sarà proprio in uno di questi viaggi, insieme ad Astrid, diventata la sua fidanzata alla fine di Dragon Trainer, che Hiccup incontrerà dei cacciatori di draghi con cui avrà uno scontro da cui uscirà vincitore, non prima però di aver saputo il nome del mandante dell'attacco: Drago Bludvist.
Da questo momento in poi il film inizia a carburare allontanandosi dal normale film d'animazione: la presenza dei draghi e di vari scontri avvicina Dragon Trainer a un cartone animato per ragazzi in cui gli scontri sono all'ordine del giorno.
Tuttavia, il film, non abbandona la sua parte più dolce e delicata, come il confronto tra Sdentato e Hiccup del primo capitolo, ripresentandoci dei draghi più simili a dei cani e a dei pappagalli nei comportamenti e avvicinandosi anche ai classici Disney con alcune scelte che possono ricordare Bambi.
In più, la pellicola, continua ad essere un prodotto per qualsiasi tipo di età: le scelte difficili da digerire e le scende d'impatto, atipiche per un film d'animazione, come la perdita della gamba del protagonista nel primo capitolo, sono sempre presenti rendendo Dragon Trainer 2 non solo un semplice film d'animazione ma anche un vero e proprio lungometraggio di formazione per i più giovani.
Quando avete visto il protagonista di un film, per bambini, mutilato?
Io non ricordo di averlo mai visto e questo è un altro segnale di quanto l'intera saga sia valida.
Certo sono ancora presenti alcune ovvietà, come una determinata azione combinata tra Hiccup e Sdentato che inizialmente non riuscirà e che sul finale sarà importantissima, però questo non va a intaccare il valore della pellicola.
Parlando della parte grafica, infine, non si può che rimanere, nuovamente, estasiati dalle immagini che continuamente ci vengono proposte e dalla fisionomia dei draghi sempre più simili a creature di un manga giapponese.
Il mio unico problema è stata la fisicità dei protagonisti cresciuti che non mi sono sembrati così carini specialmente guardandogli il volto.
In definitiva Dragon Trainer 2, così come il suo predecessore, si avvicina ad essere uno dei capolavori del suo genere: certo, forse il primo risultava essere più dolce mentre questo è più potente nella sua messa in scena ma non credo che la cosa faccia molta differenza.

Addio per ora e valar morghulis

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