mercoledì 13 aprile 2016

Ci stiamo rialzando grazie a robot e motori - Panoramica sul nuovo cinema italiano






Per lungo tempo, al cinema, noi italiani ci siamo limitati ai drammoni, ai film d' autore e ai film comici.
Col tempo, qualche anno fa, abbiamo iniziato ad evolverci: i drammoni e i film d'autore si sono uniti mentre i nostri semplicissimi film comici sono diventati sempre più brillanti e sempre meno " natalizi ", passatemi il termine.
Oggi, questa evoluzione, ci ha portato a qualcosa in più, ci ha fatto salire un gradino e ci siamo, ancora una volta, evoluti: stiamo toccando, grazie a gente nuova e fresca, terreni inesplorati.
Come dite?
Quali terreni inesplorati?
Chi sono i registi nuovi e freschi?
Andiamo, bastava andare al cinema in questi mesi, anche ora, ma se volete ve lo dico io quindi, aprite bene gli occhi.

Febbraio, se non mi sbaglio, e Aprile sono stati, a occhio e croce, due mesi molto importanti per il cinema italiano.
Perchè?
Beh perchè Febbraio, prima di tutto, grazie alla penna di Genovese ci ha regalato Perfetti Sconosciuti, film di cui ho già parlato, ma questa non è una voce nuova, è una voce si ottima ma non nuova, io voglio parlare, in primis, di: Lo chiamavano Jeeg Robot con la regia di Gabriele Mainetti.
Mainetti prende Roma, la mia e la sua città, e unisce il solito panorama italiano ai superpoteri degli americani grazie alla storia di un uomo semplice, di un uomo buono e cattivo, che però si rialza e, uscendo dalla sua zona d'ombra, migliora il mondo che ha davanti.
Lo fa bene, lo fa con una grandissima maestria, creando un cattivo di primissimo livello che potrebbe rivaleggiare, senza problemi, con altri grandi villan del cinema.
Mainetti svicola, si lascia il passato alle spalle e prova a toccare qualcosa di nuovo che da noi non si era mai visto centrando, senza problemi, il bersaglio.

Ma il regista romano non è l'unico a centrare il bersaglio con un film di genere: ci riesce anche Matteo Rovere con Veloce come il vento.
Veloce come il vento di Rovere è un buon film, fatto bene, con criterio e cuore.
È un film forte, per certi versi, e dolce per altri ma non lascia mai, per rimanere in tema, la strada giusta: che sia mostrare il riscatto di un uomo perso o la rincorsa, per la gloria, di una ragazza non c'è nulla che stoni.
Forse se non amate i film sulle corse automobilistiche questo film non vi prenderà moltissimo, potrebbe prendervi comunque anche se non ne sono convinto, tuttavia credo sia impossibile non emozionarsi in certi punti o non affezionarsi a tutto il cast una volta arrivati i titoli di coda.
Veloce come il vento parlerà si di macchine ma lo fa con il cuore.

Detto questo, questi due film mi sono piaciuti?
Sni.
Insomma.
Ho apprezzato il gesto, ho apprezzato il cuore che c'è, perchè si vede ma manca qualcosa che mi faccia gridare il miracolo.
Alcuni mi hanno detto " contestualizzalo ".
Ok, l'ho fatto: questi sono film atipici per noi, quasi primigeniti, sicuro quello di Mainetti, ma non sono dei bellissimi film si fermano al carino o, al massimo, al bei.
Poi vabbè, questo è chiaramente un mio parere, magari a qualcuno possono essere sembrati dei capolavori, ma a me no.
Io li contestualizzo, li trovo buoni ma non ottimi.
Li trovo di grande fattura, fatti col cuore, meritano sicuramente ma, per ora, siamo fermi ad un punto, punto prezioso a cui senza questi film non saremmo mai arrivati, e dobbiamo andare avanti.

Alla prossima!

#LoChiamavanoJeegRobot
#VeloceComeIlVento

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