venerdì 24 novembre 2017

AHS 7 Cult - Un ennesimo anno pieno di paure



Arrivati al settimo anno di questo folle delirio che è "AHS" è davvero difficile non sorprenderci per ciò che vediamo, stupirci per le brusche virate della serie o ritrovare dei punti in comune in ogni anno di questo racconto.

Se, ormai, non esistono più scuse per non sapere quali sono i pregi e i difetti di questa serie c'è, però, da dire che questa volta Murphy si è superato e ha creato una serie prepotentemente legata alla realtà e alla sua visione politica del mondo messa a dura prova dalla nomina di Trump alla presidenza americana.

Fermo democratico l'autore della serie non ha problemi a dire cosa ne pensa del mondo e delle persone che hanno votato Trump come presidente.
Utilizzando questo metodo al vetriolo la serie si pone in netta contrapposizione con l'attuale presente e l'attuale America diventandone uno specchio distorto.
 
Murphy, finalmente, riesce a raggiungere il suo obiettivo: una trasposizione fedele ma distorta, attraverso le paure, del mondo.
Andando più avanti però, sfruttando i soliti sistemi di "AHS", il focus di Murphy si sposta da Trump all'America in generale e ai suoi limiti messi proprio sotto i riflettori dalla campagna elettorale.
Così si parla della questione femminile e degli equilibri di potere e della stampa.
 
In breve tempo Murphy tocca tutti questi problemi dando la sua visione giusta del mondo salvo poi, chiarire, che probabilmente anche la sua visione non è del tutto corretta.
Ennesimo anno e, fortunatamente, ennesima volta che "AHS" mi accontenta.

Che dirvi quindi?
Se conoscete i pregi e i difetti di questa serie e li accettate allora non aspettare neanche un secondo per recuperarla.


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Alla prossima!

#Recensione
#AmericanHorrorStory

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