domenica 20 maggio 2018

Il Miracolo - I primi 4 episodi





"Il miracolo", la nuova serie originale Sky creata e diretta dallo scrittore Niccolò Ammaniti, è composta da otto episodi.
Approfittando di questa "coincidenza" ho deciso di parlare di questo prodotto così particolare, dalle origini italiane ma anche vicina alla serialità americana e ideata da uno scrittore visionario, in tre momenti separati.
Avremo due articoli in cui analizzeremo i primi e gli ultimi quattro episodi subito dopo la loro messa in onda e poi un ultimo articolo finale per parlare di tutta la serie in maniera completa.
Iniziamo, quindi, con i primi quattro episodi.

Ammaniti sa come iniziare un racconto, sa come scrivere una buonissima base senza sé e senza ma e in questi primi quattro episodi la cosa è abbastanza chiara.

In pochi episodi abbiamo delle figure di protagonisti abbastanza forti e non privi di dilemmi importanti e tutti i comprimari iniziali, credo che ne arriveranno altri, hanno un certo spessore e in qualche modo possono avere una rilevanza nella vicenda principale.
Non abbiamo un vero e proprio villain ma direi che non serve: il conflitto è lì e sembra che si stia insinuando pian piano in alcuni personaggi e sia già covato da altri.
In quattro ore, Ammaniti, ha descritto una situazione base, ha creato un trittico di protagonisti capace di ribaltare le carte sul tavolo in poco tempo e ha messo alcuni jolly niente male.
Insomma: "Il miracolo" ha si una propria identità ma nulla che non possa essere distrutto nelle prossime quattro ore.

Un'identità tipica delle opere dell'autore: una realtà vicina alla nostra ma allo stesso tempo con un leggero tocco di stranezza da renderla interessante.
Un passato misterioso che, credo, verrà spiegato alla fine della serie stessa o nei paraggi del finale così da avere una stagione e una serie conclusiva anche se difficilmente Sky non punterà ad un rinnovo.
Un passato, anche quello, strambo e particolare legato a luoghi affini a certi eventi e quindi, ancora una volta, torniamo alla realtà vicino alla nostra ma con un tocco di stranezza.
Una stranezza che tocca lo spettatore sin dalla sigla iniziale, che mostra, nel finale, il sorriso della statuetta della Madonna che risulta sia diabolico che pacifico.

Probabilmente è questa la forza di queste prime tre puntate: una serie di vicende reali ma diverse da quelle della nostra contemporaneità che tuttavia interessano lo spettatore e lo tengono incollato allo schermo.

A questo punto però il problema sarà vedere se, come nei suoi libri migliori, il finale sarà all'altezza della strana premessa iniziale.


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Alla prossima!

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