lunedì 26 febbraio 2018

Il mio Marvel "Fresh start" giorno per giorno sul mio Twitter e sul mio Facebook






Come avete visto negli ultimi mesi e nelle ultime settimane su questo blog e un po' in tutti i miei social il mio odio per la Marvel si è andato a formarsi piano piano, come un certo simbionte di nostra conoscenza che, ora, ha preso possesso di me.
Negli articoli precedenti a questo ho già messo nero su bianco le mie proteste e ho sputato il mio odio quindi, ora, voglio provare a fare qualcosa di positivo.

Come feci tempo fa qui e qui ho deciso di mettermi in gioco e di divertirmi un po' creando il mio Marvel Fresh Start.
Questa volta però seguirò le regole della Marvel e lo farò volta per volta, giorno per giorno.

Da domani, con un post di base da cui iniziare in cui spiego alcune cose, sino a Venerdì inizierò a "riscrivere", utilizzando gli stessi personaggi e lo stesso team creativo scelti dalla Marvel, le varie testate annuniciate dalla casa delle idee per poi fare la stessa cosa ogni volta che verrà annunciata una nuova testata.

Giorno per giorno scriverò, seguendo le loro regole, la MIA nuova Marvel.
Spero che la cosa possa interessare qualcuno.
Troverete i post sul mio Twitter e sul mio Facebook.

Iniziamo domani.

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Alla prossima!

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venerdì 23 febbraio 2018

Se ci conoscessimo oggi - Il primo film originale Netflix carino






Signori e signori, udite e udite, per la prima volta, almeno per quelli che ho visto, Netflix è riuscita a fare un bel film originale.
Non bellissimo, non un capolavoro ma un film carino.
Un film non noioso e, duemila volte, meglio di qualsiasi altra cosa mi abbiano mai proposto.
"Se ci conoscessimo oggi" è un film da vedere.


Ambientato ai giorni nostri e con vari viaggi nel tempo, la pellicola ci racconta del solito amore non corrisposto e della solita serie di tentativi per cambiare un percorso già scritto che mai potrà essere migliore dell'attuale presente.
L'intero film è una pellicola, nel suo piccolo, banale che però proprio in questa banalità e nella forza dei suoi momenti comici, tremendamente riusciti, riesce a far passare un po' di tempo in allegria lo spettatore.
Il risultato degli addendi non cambia ma il modo in cui si arriva alla morale finale è comunque molto piacevole e capace di intrattenere.
Nello stesso momento, il film mette a segno un colpo "di scena" finale per discostarsi dalla solita pellicola del genere anche simpatico annacquandolo però, forse, un po' troppo.

Tolto questo allungamento senza senso e tremendamente non necessario, forse per avere la dichiarazione finale tipica dei film romantici, tutti gli attori sono perfetti nei loro ruoli, un plauso speciale al protagonista Adam Devine che fa morire, e, ripeto, le scenette sono molto, molto simpatiche.

Finalmente Netflix, finalmente anche nel reparto film mi hai regalato una gioia.

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giovedì 22 febbraio 2018

Un "Fresh start" non del tutto fresco e odiato da tutti






Io non odio la Marvel.
Io a casa sono pieno di fumetti Marvel.
Io ho iniziato a leggere fumetti con la Marvel.
Io ho l'enciclopedia Marvel a casa e quando mi va qualche volta la consulto anche.
Io adoro quello che la Marvel sta facendo al cinema, certo ormai i loro film mi annoiano come ho detto qui ma sono sicuramente da ammirare per quello che hanno fatto.

Io amo la Marvel, quella del passato però.
Quella che non riniziava con un numero uno ogni anno.
Quella che non eliminava personaggi e testate a caso perché non era in evidente stato confusionale.
Io amo la Marvel ma non quella di ora.

Solo cinque, cazzo, di mesi fa ci siamo ritrovati su questo blog con un articolo simile a questo.
Un articolo dove mi lamentavo dell'ennesimo reboot Marvel senza capo ne coda, fatto alla velocità della luce senza un vero e proprio senso.
Perché il "Marvel Legacy" era proprio questo: un rilancio senza anima, fatto tanto per fare e terribilmente miope.
Un rilancio così miope che ora, dopo solo cinque cazzo di mesi, mi tocca rileggere di un nuovo rilancio, di un'ennessima volontà di creare nuove e meravigliose storie diverse dal passato.

PECCATO CHE STA COSA L'AVETE DETTA OTTOCENTO VOLTE NEGLI ULTIMI DUE ANNI CHE CAZZO.

Quindi è chiaro che a me, che amo questo mondo, venga ormai da vomitare alla vista di un nuovo numero 1 o alla parola RILANCIO.
Perché ho un cervello e mi rendo conto di quanto il tutto non faccia bene all'industria e non aiuti la Marvel o porti nuovi lettori.
Perché quando rilanci tutte le tue testate ogni quattro secondi è evidente che non sai più che cazzo fare della tua maledetta vita e quindi speri che cambiare una virgola, in questo caso un numero, ti salvi.

Peccato che non sia più così.
Peccato che la DC ha dimostrato, con il suo Rebirth, il contrario di questa idea e che le loro STORIE, perché loro fanno storie maiuscole, valgono duemila volte più di quelle della distinta concorrenza che ormai sta palesemente copiando la casa avversaria.

Che poi, per carità, si è pure possibile che la qualità delle storie si alzerà e che faranno dei cambiamenti meravigliosi ma la sostanza delle cose non cambia: non puoi continuare a stecca con dei cazzo di numeri uno.
Non puoi continuare a stecca a riniziare le tue testate perché non riesci a fare nulla di meglio per alzare le tue vendite.
Anche perché sai cosa puoi fare?
SCRIVERE BELLE STORIE O PUBBLICIZZARE MEGLIO I TUOI MIGLIORI PRODOTTI.
Perché nel "Marvel legacy" ci sono delle belle storie, ci sono stati grandi eventi peccato che si perdano tutti nella confusione che è la tua azienda.
State sprecando il vostro potenziale e io non lo accetto.

Il Marvel "Fresh start" sarà l'ultimo rilancio della casa delle idee che leggerò.
Punto.
A sto giro ho deciso.
Quindi, spero con tutto il cuore, che mantengano una singola linea per una maledetta volta e mi permettano di non rinunciare ad una cosa che amo così tanto.

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venerdì 16 febbraio 2018

Il Cloververse after "The Cloverfield paradox"






Dopo una prima visione, così a caldo, ho inizialmente pensato che la terra di questo film e la terra del primo "Cloverfield" fossero la stessa terra e che il prossimo film, Overlord, fosse ambientato sulla stessa terra del secondo film peccato che non sia così.
Peccato che in questo film, cosa di cui ormai sono convinto anche io dopo aver visto vari video e un po' di ricerche, venga presentata una terra totalmente nuova e un'altra terra di cui sappiamo poco ma cerchiamo di creare un certo ordine.

Allora, in "Cloverfield" ambientato nel 2005/2006, abbiamo un mostro che esce dall'acqua perché disturbato da un satellite caduto su di lui.
Tutti vengono a sapere della presenza e dell'esistenza di questo mostro tramite i telegiornali e il mostro viene ucciso alla fine del film.

In "Ten Cloverfield lane", che ormai sappiamo essere su un'altra terra, sappiamo che qualcuno o qualcosa ha attaccato la terra nel 2016/2015/2014 e questo qualcuno o qualcosa è una razza aliena diversa da quella del primo film e gli umani si sono organizzati in una sorta di resistenza.

In questo ultimo film, "The Cloverfield paradox", nel 2028 la terra è in piena crisi energetica e sull'orlo della guerra e, nello spazio, si cerca tramite un reattore di particelle di creare una fonte di energia inesauribile.
L'esperimento fallisce, in un certo senso, e la stazione dove c'è il reattore passa e si fonde con un'altra stazione su un'altra terra salvo poi tornare nella propria dimensione e essere poi distrutta da un mostro, simile a quello del primo film ma più grande, che insieme a dei suoi simili ha ormai invaso la terra.

Ora, abbiamo, a conti fatti, tre terre diverse appartenenti a tre dimensioni.
Queste tre terre, tra di loro, non hanno nessun legame.
L'unico legame che possono avere, tra di loro, è il fatto che è stato l'accelleratore di particelle ad aver creato, in qualche modo, i mostri o gli alieni presenti in tutti i film.
Questo ormai sembra un dato quasi certo.

Ora però, mettendo da parte la delusione mia e di molti nell'avere si una spiegazione per i vari fenomeni ma non un vero e proprio collegamento tra tutti i film, la domanda è: e questa quarta terra?
Nel film non abbiamo nessun vero e proprio dato su questa terra se non il fatto che bene o male viva una situazione simile a quella principale del terzo film.
Detto questo però, visto anche che le date rendono impossibile il fatto che la quarta terra sia la terra di "10 Cloverfield lane", è possibile che questa quarta terra sia la terra del primo film?
Possibile che questo collegamento regga?
Prove non ne abbiamo ma magari, il tutto, avrebbe reso l'intero universo più coeso.

Chiariamo: io avrei voluto scrivere un articolo più corposo e più teorico tuttavia i video che ho visto di recente hanno dipanato un po' tutti i miei dubbi e chiarito alcune cose eliminando delle mie ipotesi quindi questo è il massimo che posso darvi.

Incrociate le dita per il futuro.

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L'esperimento "NWA 2.0"






Mentre questa sera arriverà l'articolo dedicato a "The Cloverfield paradox" ora ho deciso di parlare di un'altra delle mie passioni: il wrestling.

Chi mi conosce, infatti, sa che oltre ai fumetti, alle serie tv, ai film e ai videogiochi adoro questo finto sport americano e giapponese e inglese e anche italiano.

Il wrestling è finto, è uno spettacolo coreografato condito da storie avvincenti.
Questo io lo so, questo voi lo sapete quindi se non siete interessati chiudete la pagina.
Fatte le dovute premesse, se siete rimasti su questo articolo, direi di parlare di una delle novità più interessanti dell'ultimo periodo: il ritorno del NWA di Billy Corgan.

NWA è, credo, la federazione più vecchia del mondo e, negli ultimi anni, non era una vera e propria federazione, nel senso letterale del termine, ma solo una sorta di eredità tenuta in vita in maniera sporadica.
Questo sino a quando il cantante e ex leader degli The Smashing Pumpkins, Billy Corgan, non ha comprato i diritti del titolo e del nome e ha iniziato ad ideare, insieme al produttore David Lagana, un progetto, a loro dire, della durata di dieci anni e passa.
Utilizzando il glorioso passato della NWA e volti vecchi e nuovi di questo mondo, sempre o quasi sempre, l'idea dei due produttori prende forma attraverso tutti i mezzi alla loro portata come Youtube o Facebook.
Lagana e Corgan creano una federazione non letterale ma ideale con lottatori non sotto stretto contratto ma che vogliono far parte di questo progetto in un modo o nell'altro.
Attraverso mini video su Youtube, interviste in alcuni programmi radio e tutti i social nelle mani dei wrestler va piano piano a formarsi una storia senza una vera e propria base ma con uno scheletro tremendamente resistente.

A questo link potete trovare il canale di Youtube della federazione e qui, invece, lo spazio dedicato al NWA sul blog di wrestling più famoso in Italia per seguire il tutto al meglio e per avere un quadro più completo.

Se non siete avvezzi a questo mondo, se volete qualcosa di nuovo e di molto promettente ecco a voi la nuova NWA.

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#Wrestling
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lunedì 12 febbraio 2018

Perchè non guardo più film Marvel al cinema



È dura.
È veramente dura parlare di questa cosa perché mi dispiace avere questa opinione.
È veramente dura perché è il genere dei cinecomic ad aver acceso il mio amore per il cinema e ora non vado quasi più in sala a vederli.

Se per la DC il discorso è più lungo e l'abbiamo già fatto per la Marvel si tratta semplicemente di NOIA.
Si, so che voi non ci crederete ma è proprio così.

L'ultimo film che ho visto veramente volentieri della casa delle idee è "Civil War" e li, oltre al solito problema con l'uso di una saga a caso, è stata proprio la NOIA a colpirmi.
Noia che poi mi ha preso guardando "Doctor Strange" prima e, in streaming, "Ant man" poi.
La storia è sempre la stessa, con le stesse basi e lo stesso procedimento.
Non c'è più la sorpresa né l'interesse.
La storia delle origini del mago di NY è stata proprio il colpo di grazia avendola trovata trita e ritrita, identica ad una storia già sentita duemila volte.
Allo stesso tempo neanche il lato visivo della pellicola o il lato magico della Marvel sono riusciti ad interessarmi dimostrando come neanche uno scoprire qualcosa di nuovo di questo mondo è stato abbastanza per me.
 
Spiderman non è stato abbastanza e Pantera Nera neanche sarà abbastanza.
Qualcosa in me o qualcosa in questi film si è definitivamente rotto e non so, minimamente, come aggiustarli.

"Infinity war" mi riporterà al cinema ma solo perché è "Infinity war" e non c'è cosa che mi renda più triste.

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#Editoriale
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Perchè non guarderò "Mosaic"






Creato tra un suo film e l'altro "Mosaic" è l'ultimo dei tanti e fantastici, per me, esperimenti di  Steven Soderbergh con le nuove possibilità date dall'attuale tecnologia.

Con alla base un'applicazione per telefoni disponibile per Android e IOS la nuova opera del famoso regista è una singola storia con un singolo finale e con nessuna variazione ma con più di una sfaccettatura.
Una donna è morta e sta a chi guarda scoprire l'assassino ma come?
 
Se la serie, mandata in onda sulla HBO, segue il suo corso, allo stesso tempo, l'applicazione, di cui abbiamo parlato prima, da la possibilità all'utente di vedere le storie e i pensieri dei personaggi che man mano affollano lo schermo ampliando la visione e la comprensione dell'opera nel suo incedere.
Per di più, tramite la stessa applicazione, si ha la possibilità di osservare documenti e dati presenti nella fiction che possono o non possono, dipende da ciò che è stato voluto dall'autore, aiutare nella scoperta dell'assassino.
"Mosaic" apre la porta di un mondo amplissimo che viene solo toccato dalla serie in onda.
Se in fatti l'opera visiva si muove, per forza di cosa, su binari fissi e segue solo certi personaggi ed elementi sta all'applicazione ampliare l'offerta e la comprensione di più di una vita e di una storia con più di un punto di vista, su stessa ammissione degli spettatori.
Soderbergh crea un mondo interattivo partendo da una storia semplicissima.

Proprio per questo, proprio per questa voglia di creare un affresco più grande della normale serie gialla e di avere più di una storia e più di una via, anche se falsa, da seguire capisco quando qualcuno mi dice che la storia della serie in sé non è il massimo: l'obiettivo non era quello.
Non si voleva creare un giallo intrigante e sorprendente ma una storia semplice da approfondire e in cui perdersi.
Le forze creative di tutti gli autori sono state messe nelle storie da approfondire e non nel semplice caso e, proprio per questo, non guarderò "Mosaic".

"Mosaic" è stato sviluppato come una serie interattiva dove perdersi e non da seguire semplicemente e senza l'applicazione predisposta è impossibile farlo: da noi l'applicazione non esiste.

Maledizione.


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lunedì 5 febbraio 2018

The Cloverfield Paradox - Un terzo folle episodio (No Spoiler)


Il primo "Cloverfield" uscì normalmente e fu un semi successo.
Il secondo "Cloverfield" uscì, anni dopo, un mese dopo il suo stesso trailer.
Il terzo "Cloverfield", invece, è uscito ieri notte dopo un trailer mandato al Super Bowl.
Così, a cazzo.
Perché i "Cloverfield" escono a cazzo.

Perché i "Cloverfield", pure se escono a cazzo, sono qualcosa di unico.
Sin dal primo girato in found footage, attraverso il secondo tutto chiuso in un posto minuscolo, questi film sanno solo stupire.

Ambientato in un prossimo futuro e, probabilmente, non connesso al secondo film e, probabilmente, connesso al primo, "The Cloverfield Paradox" ci porta su una stazione spaziale, ci racconta di sei/sette uomini di nazionalità, culture e intelligenze diverse costretti a stare insieme, a lavorare insieme e a cercare di salvare la Terra insieme.
Ci racconta di un evento folle, impossibile e di un dopo anche, nella narrazione del film, difficile da capire ma, con un po' di sforzo, terribilmente chiaro.
Questo film è un ennesimo esperimento per questo franchise, è un ennesimo stile e un'ennesima nuova ambientazione: questo è un "Cloverfield".

Utilizzando attori famosi, Daniel Brühl, e altri meno, Gugu Mbatha-Raw, ci viene regalato un thriller nello spazio, un quasi horror, molto classico nel suo stile ma impreziosito dalla mitologia che lo circonda e che, purtroppo per voi, esploreremo Venerdì.

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giovedì 1 febbraio 2018

Quando la Valiant venne comprata dalla DMG






Quasi un mese fa, il 9 Gennaio ad essere precisi, mi sono finalmente messo in pari con tutti i fumetti usciti dal rilancio del 2005 della Valiant.

Tutti bei fumetti, ognuno diverso dall'altro.
Magari non perfetti ma fumetti che volevano intrattenere, insegnare e anche ispirare che li leggeva.
Credeteci o no: vedevo più anima in quei fumetti che in quelli Marvel.
Non importava se i loro eroi non avessero il loro posto sul grande schermo: avevano un posto meraviglioso su della carta.
Ci ho messo molto a mettermi in pari con gli arretrati, meno a riprendere le testate regolari e non ancora in pubblicazione e qualche giorno fa, in un momento, tutto mi è caduto adosso: la Valiant era stata acquistata dalle meravigliose mani di Dinesh Shamdasani  ed era finite in quelle della DMG compagnia di produzione cinematografica che già aveva una quota nella società.

Dinesh era, a mio modo di vedere, la vera anima della nuova Valiant: secondo me era lui che coordinava i lavori e, allo stesso tempo, manteneva la gente "in riga" riuscendo anche ad accaparrarsi grandi nome come lo sceneggiatore  Eric Heisserer.
Dinesh aveva acceso la fiamma e aveva attirato a sè autori meravigliosi come Venditti o Jody Houser o Matt Kindt.
Autori giovani, con una visione nuova.
Questa nuova Valiant, proprio per Dinesh, era "il mondo fuori dalla vostra finestra".
Il mondo nei fumetti Valiant non era un mondo finto come quello DC o un mondo ritoccato come quello Marvel. era più attuale e più vero.

La DMG, invece, è una semplice casa di produzione cinese che, seppure, di recente ha messo le mani su grossi prodotti come "Iron man 3" e "Looper" è solo una casa di produzione e non una casa editrice.
Cosa potrà fare?

Ora, parliamoci chiaro, non è ancora arrivato il momento di piangere e di strapparci i capelli, a parte per l'addio di Dinesh, ma per la nostra amata casa editrice ci sono due vie percorribili.
Analizziamole insieme:

La prima via, chiaramente la più rosea, è quella che vede la DMG non toccare minimamente il settore fumettistico, lasciando i contratti degli autori e di tutto lo staff identico a prima, se una cosa non è rotta non devi aggiustarla, e preoccuparsi soltanto della riproduzione sul grande e piccolo schermo, in ogni forma di media, degli eroi Valiant.
Chiaro che questo, in parte, possa portare la DMG a costringere la Valiant a creare nuove testate tuttavia si spera, in questa visione delle cose più rosea, che il tutto venga programmato con un certo criterio e che non si faccia una corsa alla nuova testata e al film o alla serie tv seguendo la Marvel, dal lato del fumetto, e la DC, da quello del cinema e della tv, nella loro folle corsa.
Un universo cinematografico e, se si vuole, televisivo, deve nascere lentamente e può, in questo caso dovrebbe, essere sostenuto da una controparte cartacea che replica quelle stesse avventure o le segue in un certo modo senza rinunciare, però, alla qualità delle storie,
Si possono, anzi si devono, fare bei fumetti prima di fare dei bei film e dopo si devono mantenere entrambi.
Il fumetto deve invogliare chi legge ad andare a vedere il film e viceversa.
Allo stesso tempo, l'investimento della DMG, potrebbe portare alla riacquisizione di personaggi come Turok e a, magari, degli esperimenti per quanto riguarda l'universo dei videgiochi mantenendo, magari, il patto già stretto con la Sony la migliore cliente per creare un universo fumettistico.
Si spera, semplicemente, che l'universo fumettistico di partenza non venga snaturato o non muoia perchè è da li che si deve partire per avere dei buoni prodotti per il cinema, la tv e i videogiochi.
Un nome che mi piacerebbe vedere in cima a tutta la baracca fumettistica, visto il suo stretto legame con Dinesh, è quello di Warren Simons sempre più presente al fianco del suo capo durante i grandi eventi e, forse, persona capace di mandare avanti la baracca prima di passarla nelle mani di una persona più "particolare": Matt Kindt sarebbe perfetto.

La seconda possibilità, la peggiore, è che la DMG tocchi e distrugga l'attuale Valiant.
La casa di produzione cinese potrebbe bloccare, ad un certo punto, tutte le varie testate ancora in pubblicazione, finite o no, e resettare l'intero universo vanificando, in parte, tutta la nuova fan base, e, sicuramente, tutto il bel lavoro di costruzione e di rilancio fatto negli anni passati.
Il reset potrebbe invogliare qualcuno di nuovo e sarebbe un ottimo lancio per i nuovi film ma sarebbe estremamente deleterio per il pubblico più hardcore che potrebbe non ritrovarsi più in un mondo che prima amava e che, comunque, è stato rilanciato poco tempo fa.
Allo stesso modo, la DMG potrebbe mantenere l'attuale situazione della casa editrice senza resettare nulla ma potrebbe o fermare completamente le rotative per un po' o premere sull'accelleratore e creare tante testate per invogliare qualcuno a comprare i diritti per un nuovo universo cinematografico concludendo, in qualche modo, il rapporto già stretto con la Sony.
Più testate, tutte insieme, minerebbe la qualità generale e i continuo collegamenti che avevano reso il nuovo universo Valiant ciò che è ora e ciò che tutti noi amiamo.
Allo stesso tempo potrebbero, per qualsiasi motivo, crearsi dei problemi con gli autori e i disegnatori colpendo, ancora, un altro punto importante della nuova Valiant: la forza artistica dietro ad ogni albo.
La DMG si trova davanti un infinito universo di possibilità che potrebbero o non potrebbero distruggere tutto ciò che sino a questo momento è stato fatto.
Gli basterebbe un schioccare le dita per eliminare chiunque non faccia ciò che loro dicono o che, secondo loro, non sia utile alla loro nuova causa.

Chiudo l'articolo su una nota positiva: quando la Marvel si trovò, agli inizi degli anni 2000, in una crisi nerissima un uomo che non aveva mai avuto a che fare con i fumetti, Bill Jemas, venne messo a capo di tutto e, da quel momento in poi, le cose non fecero altro che migliorare.
Jemas portò una ventata d'aria fresca e spronò la Marvel ad osare con, per esempio, il Marvel Ultimate Universe.
Ora, qualcuno di voi potrà dirmi che il Bill Jemas della Valiant era Dinesh e potrei anche credergli però vorrei continuare a sperare.

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